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Eventi TUTTO TORNA! – Un viaggio nel cuore ritrovato della Reggia di Caserta

TUTTO TORNA! – Un viaggio nel cuore ritrovato della Reggia di Caserta

C’è qualcosa di profondamente simbolico in ciò che sta accadendo alla Reggia di Caserta in queste settimane. Una delle dimore reali più maestose d’Europa, capolavoro di Vanvitelli e patrimonio dell’umanità UNESCO, accoglie un evento che va oltre la semplice esposizione di opere d’arte. Si tratta della mostra “Tutto torna! Nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta”, aperta al pubblico dal 22 ottobre al 24 novembre 2025.

Il titolo è già un manifesto: “tutto torna” nel senso più pieno. Le opere ritornano “a casa”, ma con esse torna anche un pezzo di storia, di memoria, di identità. La mostra non espone solo dipinti o sculture, ma racconta storie di assenze e ritorni, di dispersioni e ricongiungimenti. Un’operazione culturale che unisce bellezza, ricerca, e giustizia storica.

Chi visita la Reggia è spesso colpito dalla sua grandiosità scenografica: gli Appartamenti Reali, la Sala del Trono, gli affreschi, i cortili, il parco immenso che si perde verso l’orizzonte. Eppure, per anni, gran parte delle opere che dovevano arricchire questi ambienti erano state spostate, vendute, o semplicemente dimenticate altrove. Alcune erano finite nei depositi di altri musei, altre nel mercato antiquario, altre ancora in collezioni private.

Ora la Reggia si riappropria di alcune di queste gemme. Non si tratta solo di riempire spazi vuoti, ma di ridare un contesto, un senso, un racconto coerente al percorso museale. La Reggia non è più soltanto un contenitore di bellezza, ma diventa di nuovo un organismo vivo, che si cura e si ricostruisce.

Tra i ritorni più significativi, spicca l’Apoteosi della dinastia borbonica di Fedele Fischetti, una grande tela del 1772 che originariamente decorava la Sala del Trono. Smarrita nel tempo, è stata recuperata da una casa d’aste a Colonia e riportata finalmente a Caserta, dove ritrova la sua collocazione originaria. Impossibile non provare una certa emozione nel vederla lì, dove era stata pensata, dove racconta la sua funzione celebrativa e il suo valore simbolico.Altrettanto affascinanti sono i modelli preparatori di Mariano Rossi per la Sala di Alessandro, le due Muse farnesiane Talia e Melpomene restituite dopo novant’anni da Napoli, il delicato disegno preparatorio per gli stucchi del Gabinetto della regina Maria Carolina, e persino un centrotavola di Raffaele Giovine, tributo regale tornato anch’esso dopo decenni di assenza.Tutte queste opere raccontano non solo la storia dell’arte, ma anche quella delle istituzioni museali, dei cambi di gusto, delle decisioni politiche e, in qualche caso, delle dimenticanze.

La mostra assume quindi un significato che va oltre la semplice esposizione: è un atto di consapevolezza. Ci ricorda che il patrimonio culturale non è fisso, ma in movimento. Che le opere non sono solo da ammirare, ma anche da comprendere nel loro percorso. E che la cura dei musei non è solo conservazione, ma anche ricostruzione, indagine, restituzione.

In un’epoca in cui sempre più si parla di restituzioni, di decolonizzazione dei musei, di identità culturale, questa mostra casertana dimostra che anche in Italia è possibile interrogarsi sul senso profondo delle collezioni, su ciò che le compone, e su come restituire dignità a opere e luoghi.Chi ha già visto la Reggia, dovrebbe tornare. E chi non l’ha ancora vista, dovrebbe cogliere l’occasione.

Tutto torna! è una mostra che completa e arricchisce l’esperienza della visita, regalando non solo bellezza ma anche riflessione.Passeggiare negli Appartamenti Reali, entrare nelle retrostanze della Sala del Trono e incontrare queste opere “ritornate” è come assistere a una piccola rinascita. Il tutto in un’atmosfera sobria, elegante, che lascia spazio all’osservazione e alla narrazione.In fondo, ogni museo dovrebbe fare quello che fa oggi la Reggia di Caserta: prendersi cura della propria identità, del proprio racconto, del proprio passato.Perché sì, nella storia dell’arte — come nella vita — tutto torna. E quando torna nel posto giusto, è ancora più bello.