Caserta ospita la “Reggia liberata”, la mostra sulla resa nazista
La Reggia liberata. L’occupazione militare alleata, la resa tedesca, la restituzione all’Italia (1943-1947) è il titolo della mostra che ricostruisce un capitolo cruciale della storia italiana ed europea attraverso le vicende della Reggia di Caserta. Tra il 1943 e il 1947, il maestoso complesso vanvitelliano fu trasformato in sede del Quartier Generale Alleato per il settore del Mediterraneo, diventando uno snodo strategico per le operazioni della Seconda guerra mondiale.
Proprio qui, il 29 aprile 1945, venne firmata la cosiddetta “Resa di Caserta”, l’atto che pose ufficialmente fine alla guerra in Italia e anticipò la conclusione del conflitto in Europa. Un evento storico oggi al centro delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione, attraverso una mostra che racconta anche l’impegno di quanti, nonostante la militarizzazione, si adoperarono per proteggere la Reggia, consapevoli del suo valore culturale e simbolico per l’intera Nazione.
La mostra è promossa e realizzata dall’Archivio di Stato di Caserta nell’ambito di un Protocollo d’intesa per le celebrazioni dell’80° anniversario della Resa e della Liberazione. Partecipano al progetto il Museo Reggia di Caserta, il Comune di Caserta, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con il contributo del Centro Studi della Provincia di Caserta “Antica Terra di Lavoro”. L’organizzazione generale è curata da Opera Laboratori, mentre il progetto di allestimento porta la firma dell’architetto Lucio Turchetta.
L’inaugurazione si terrà il 29 aprile alle ore 12:30 presso l’Archivio di Stato di Caserta. Dopo i saluti istituzionali della direttrice Fortunata Manzi e del Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania, Gabriele Capone, interverranno il direttore generale degli Archivi, Antonio Tarasco, il prefetto di Caserta, Lucia Volpe, e il console generale degli Stati Uniti a Napoli, Tracy Roberts-Pounds.
L’esposizione, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 2 settembre negli spazi dell’Archivio di Stato di Caserta. È curata da Fortunata Manzi e dal ricercatore Giuseppe Angelone, con il contributo dello studioso Paolo De Marco e del presidente del Centro Studi “Antica Terra di Lavoro”, Tommaso Tartaglione.