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Curiosità La Leggenda del Caffè e Re Carlo di Borbone

La Leggenda del Caffè e Re Carlo di Borbone

Quando si parla di Napoli e della Campania, il caffè è molto più di una semplice bevanda: è un rito, un simbolo di ospitalità e un pilastro della cultura locale. Ma la sua diffusione e il suo ingresso nelle grazie della corte borbonica sono intrisi di una leggenda affascinante, che lega il re Carlo di Borbone alla scoperta di questo “oro nero” proprio durante la sua campagna per la liberazione del Regno di Napoli.

Si narra che nel lontano 10 maggio 1734, prima di fare il suo ingresso trionfale a Napoli, Carlo di Borbone fece tappa in un monastero della regione (alcune versioni della leggenda fanno riferimento ai Frati Minimi, pur senza specificare la località esatta, ma è plausibile che si trattasse di un luogo significativo nel percorso verso la capitale). Stanco dal viaggio e dalle fatiche della campagna militare, il futuro sovrano fu accolto dai monaci con un’offerta insolita: una bevanda scura e fumante, dall’aroma inebriante e dal sapore intenso e sconosciuto.

Questa bevanda, preparata con cura dai religiosi tostando e macinando misteriosi chicchi, era naturalmente il caffè. Si racconta che Re Carlo, abituato alle tradizioni culinarie dell’epoca, rimase profondamente colpito e affascinato da questa nuova esperienza sensoriale. Il suo stupore e l’apprezzamento per quel “nettare” furono tali da far sì che, una volta insediato sul trono di Napoli, ne promuovesse la diffusione a corte e, di conseguenza, in tutto il Regno.

Questa leggenda, sebbene possa contenere elementi di folclore, sottolinea l’importanza che il caffè assunse rapidamente nella cultura napoletana e campana sotto il dominio borbonico. Un’importanza che ancora oggi riveste nella nostra quotidianità.