“Crash” alla Reggia: l’arte contemporanea celebra l’inclusione e la parità di genere
La Reggia di Caserta è stata teatro di un evento significativo per il mondo dell’arte contemporanea: l’installazione di “Crash”, inaugurata lo scorso 20 marzo.
La mostra trasformerà il linguaggio artistico in uno strumento potente per promuovere il dialogo e l’inclusione sociale, temi di stringente attualità. La curatela dell’evento, affidata a ICONIC Art System, ha messo in luce artisti e opere che affrontano questioni rilevanti, con un focus particolare sulla parità di genere e l’emancipazione.
Questo incontro tra passato e presente offrirà ai visitatori un’esperienza culturale unica, stimolando la riflessione su temi sociali cruciali attraverso il potere evocativo dell’arte.
L’elemento centrale di questa esposizione è la “Venere Nera”, un’imponente scultura alta quattro metri, concepita come simbolo di emancipazione e uguaglianza.
Quest’opera monumentale è stata collocata nella Sala Romanelli, uno degli ambienti più suggestivi del palazzo reale, offrendo ai visitatori l’opportunità di ammirarla acquistando il normale biglietto d’ingresso alla Reggia.
L’evento ha rappresentato un’occasione per coniugare l’arte contemporanea con la storia e l’architettura di un luogo iconico, offrendo ai visitatori un’esperienza culturale di grande impatto.
La “Venere Nera” si erge come un’opera d’arte dal forte impatto simbolico, un vero e proprio manifesto di cambiamento sociale. La sua realizzazione è un connubio di tecniche innovative e materiali moderni.
La sua creazione è frutto di un’innovativa fusione di materiali e tecniche: la resina bianca laccata, modellata dalla visione di Angelo Accardi, si fonde armoniosamente con elementi in plexiglass dipinto, espressione della creatività di Luca Bellandi. Questa sinergia di materiali e stili genera un dialogo visivo di grande impatto. L’ingegnoso impiego di uno specchio amplifica ulteriormente la composizione, creando un’illusione ottica che incarna il concetto di metamorfosi. Il legno stratificato, lavorato con maestria da Daniele Fortuna, aggiunge un ulteriore livello di profondità e complessità all’opera, arricchendola di sfumature e significati. La “Venere Nera” si configura, dunque, come un’opera poliedrica che invita alla riflessione e al cambiamento.